Le convinzioni limitanti e potenzianti

Obiettivo Imprenditore. Le convizoni limitanti e potenzianti.

Premessa

Le convinzioni limitanti e potenzianti. Le nostre convinzioni possono plasmare, influenzare o perfino stabilire il nostro grado di intelligenza, di salute, di relazioni, di creatività, addirittura il nostro grado di felicità e di successo personale.

Siamo circondati da convinzioni di ogni tipo, dal pensare che quel gusto di gelato non ci piaccia fino a credere che non possiamo fare una determinata cosa perché non ne siamo in grado.

Le convinzioni possono essere limitanti o potenzianti

Le convinzioni limitanti sono le catene invisibili bloccano, limitano e impongono determinate azioni da compiere e che in pratica permettono di esprimere il proprio potenziale.

Una convinzione limitante è un concetto che incute in noi un messaggio negativo:

  • c’è la crisi ed è un brutto momento per l’economia
  • non riesco ad imparare bene la lingua inglese
  • ho un metabolismo lento e ingrasso qualsiasi cosa mangio
  • sono sfortunato in amore e non ho successo con le donne
  • sono pigro e non amo andare in palestra
  • con tutti gli impegni e doveri che ho non trovo il tempo da dedicare a me stesso/a

Le convinzioni limitanti sono storie che ci raccontiamo da soli e determinano molto spesso stati d’animo, aspettative, comportamenti e relazioni, ed è quindi facile capire che conoscere e modificare le nostre convinzioni limitanti può permetterci di cambiare radicalmente la nostra vita.

Le convinzioni potenzianti invece hanno l’effetto contrario: se credi di poter svolgere un’azione probabilmente ce la farai.Una convinzione potenziante è un concetto che incute in noi un messaggio positivo:

  • in questo momento è possibile trovare ottime opportunità di guadagno
  • mi piace molto studiare la lingua inglese e ci riesco molto bene
  • posso riattivare il mio metabolismo facilmente e ottenere il peso forma che desidero
  • posso essere interessante e so come piacere alle donne
  • il movimento fisico fa bene ed è divertente
  • so gestire bene il mio tempo e mi ritaglio volentieri spazi per me stesso/a

“Possiamo vedere le convinzioni potenzianti come il carburante della vita, mentre quelle limitanti come delle zavorre di ancoraggio o delle barriere mentali invisibili”

Le credenze hanno un enorme potere su di noi, sulla nostra vita e sugli altri.

Ma può davvero esistere una convinzione giusta o una convinzione sbagliata?

Da quando nasciamo e poi cresciamo assimiliamo miliardi di informazioni che arrivano dall’esterno, dalla famiglia, dagli insegnanti, dalla scuola, dalla società, dalle amicizie ecc… e attraverso le nostre personali informazioni selezioniamo e plasmiamo la nostra realtà individuale.
Una realtà “nostra” con la quale vediamo, sentiamo e percepiamo noi stessi, gli altri, le cose, gli eventi ed il mondo. Poiché le NOSTRE convinzioni creano la NOSTRA realtà, avviene anche che una convinzione potenziante ci permette di evolverci e di allargare la nostra percezione di noi stessi, degli altri, delle cose e del mondo.

Cosa non esiste

La “convinzione” in se non esiste fisicamente nel mondo reale, ma credendoci noi gli diamo una vita propria, la concretizziamo nella nostra mente, la trasformiamo in energia, azioni, fatti e quindi realtà. Le nostre credenze determinano tutte quelle cose che accettiamo o che rifiutiamo, le cose che possiamo fare o che non possiamo fare. Una credenza limitante in genere può avere delle sensazioni sgradevoli per noi, mentre una credenza potenziante generalmente incute delle sensazioni che sono piacevoli .

Le convinzioni limitanti e potenzianti

Il senso di autoefficacia

Il senso di autoefficacia: l’autoefficacia è la fiducia che ogni persona ha nelle proprie capacità di ottenere effetti voluti con la propria azione; in particolare corrisponde alle convinzioni circa le proprie capacità di organizzare ed eseguire le sequenze di azioni necessarie per produrre determinati risultati.

Al contrario le persone che credono nelle proprie capacità prendono i compiti difficili come sfide da dominare, non come minacce da evitare. Tale orientamento positivo alimenta l’interesse e l’entusiasmo per il compito e l’attività. Queste persone si propongono di raggiungere obiettivi ambiziosi e manifestano una forte dedizione verso di essi, si impegnano molto, di fronte agli insuccessi incrementano i loro sforzi, ragionano in modo strategico e restano concentrate sul compito.

E’ il livello di autoefficacia che determina il comportamento, non il contrario.

Il pensiero creativo

Osservate un bambino che gioca o che impara per la prima volta qualcosa: il suo approccio all’esperienza è globale, intuitivo e spontaneo, i bambini si rapportano naturalmente al mondo utilizzando tutti i 5 sensi e una formidabile capacità di immaginazione. Crescendo non tutti coltivano al meglio il pensiero creativo, siamo troppo abituati ad utilizzare percorsi di pensiero logico-razionali tanto da aver disimparato altre modalità di accesso all’esperienza.

  • Il pensiero creativo fa leva su modalità del pensiero che tutti possediamo fin da bambini, ma che va sviluppato assieme alla nostra vita emozionale e sociale.
  • Il pensiero verticale è selettivo, il pensiero laterale è produttivo.
  • Il pensiero verticale si mette in moto solamente se esiste una direzione in cui muoversi, il pensiero laterale si mette in moto allo scopo di generare una direzione.
  • Il pensiero verticale è analitico, il pensiero laterale è stimolante.
  • Il pensiero verticale è consequenziale, il pensiero laterale può procedere a salti.

Con le categorie del pensiero verticale classificazioni e definizioni sono fissate, con il pensiero laterale non lo sono.

Il pensiero è un’abilità che si può imparare.

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Giuseppe

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