Cosa valutare prima di lasciare il posto di lavoro

Cosa valutare prima di lasciare il posto di lavoro.

Diventare imprenditore e mettersi in proprio per molti è una sfida mentre per altri è una vera e propria necessità legata ad un’esigenza o bisogno latente non più in linea con la propria visione o missione. Ad ogni modo è sicuramente una sfida da affrontare consapevolmente, con determinazione, passione, motivamzione e massimo impegno.

Tuttavia il percorso di aprire la propria attività si rivelerà, e questo posso dirlo per esperienza personale, ricco di insidie e possibili errori in grado di scoraggiare anche il più motivato dei potenziali imprenditori.

In un altro artivolo del blog “Da Dipendente a Imprenditore: Si Può? ti ho spiegato il come affrontare il passaggio.

Partire equipaggiati e soprattutto consapevoli che la “commissione” da sostenere per la nuova vita, sono elementi da fare propri mentalmente e fisicamente.

In uno studio di non molto tempo fa della CCIAA, mediamente un dipendente che decide di mettersi in proprio impiega circa 2 anni e mezzo per fare lo switch mentale che serve per passare dalla mentalità da dipendente a quella utile a fare il professionista o l’imprenditore.

Il passaggio dalla mentalità da dipendente a quella utile a fare il professionista o l’imprenditore si riduce drasticamente all’aumentare della consapevolezza legata allo studio del proprio mindset e della conoscenza del percorso di crescita insito nel diventare un vero imprenditore.

Tale cambio di mentalità riguarda, ad esempio, l’assunzione di una verità sconvolgente e relativo al concetto di “imprenditore”.

L’imprenditore non è un “tecnico”

ma è un venditore in grado di leggere un bilancio.

5 cose da valutare prima di lasciare il posto di lavoro

Vediamo quindi 5 cose da valutare prima di lasciare il posto di lavoro

1) Prepararsi ad un periodo di guadagni variabili e non del tutto sicuri

Mettersi in proprio significa anche accettare che, almeno nella fase iniziale o di Start up, si possano ricevere guadagni saltuari, variabili, o nelle situazioni più difficili, anche zero guadagni per un certo periodo.

Nella logica del dipendente questa cosa sarebbe assurda e giustamente inaccettabile, ma per un neo professionista o neo imprenditore, per un dato periodo, potrebbe anche essere la normalità.

Ciò può accadere per mille ragioni: ad esempio perchè nella fase iniziale serve sviluppare il prodotto o il servizio da lanciare sul mercato, oppure perchè occorre attendere che le strategie di Marketing e di Comunicazione inizino a generare i contatti utili e di conseguenza i primi clienti, o più banalmente, perchè trovato i primi clienti, occorre attendere che questi ci paghino le prime fatture.

Detto ciò, è chiaro che prima di tutto occorre domandarsi, primo, se si è disposti ad accettare tale sacrificio per permettere alla propria attività di andare a regime e, secondo, per quanto tempo possiamo permetterci una tale situazione. Detto in altre parole, per quanto tempo (es. per quanti mesi) possiamo permetterci di non guadagnare nulla o poco?

L’errore di non guadagnare nulla, potrebbe essere necessario, l’errore è non stimare questa evenienza e soprattutto non prepararsi a gestire una tale situazione

Una preparazione ottimale, prevede nella fase di Start up, di stimare anche le risorse necessarie per gestire tale periodo in cui lo “stipendio” non potrà essere totale o comunque non potrà essere pagato grazie al fatturato.

Una tale previsione, o meglio stima, può essere fatta solo elaborando un preciso piano di avvio attività, o Business Plan, nel quale rispondere anche a tali richieste.

2) Prepararsi a gestire la burocrazione ed il Fisco

Dal momento in cui aprirai la Partita Iva scoprirai che la parte meno simpatica che dovrai affrontare, soprattuto nel Bel Paese, sarà il rapporto che da quel momento avrai con gli obblighi burocratici e fiscali, non tanto per gli obblighi, quanto per capire e rispettare gli obblighi stessi.

Capirai che tutte le certezze esistenti con la Busta Paga svaniranno, e ogni volta sarai nel dubbio se stai davvero rispettando le varie normative, i vari obblighi nei più svariati ambiti, dalla contabilità al fisco, dalla Privacy alla Sicurezza, dalla legge sui Cookies per il tuo sito Web alle normative più svariate e talvolta davvero incomprensibili e duplicate all’ennesima potenza.

All’inizio questo aspetto ti causerà non poche angosce, perchè come tutte le brave persone vuoi rispettare tutte le normative, senza rischiare multe o sanzioni.

Ovviamente, col passare del tempo troverai i professionisti in grado di aiutarti ad applicare la legislazione al tuo caso specifico, a rispettare le normative, accettando anche che talvolta la normativa è discrezionale e lasciata all’interpretazione di chi verifica la sua applicazione.

Anche in tal caso è quindi opportuno prevedere un Budget per i professionisti in grado di aiutarti. Prima di tutto il Commercialista, anche Avvocati ed altri professionisti specializzati nelle materie specifiche del tuo settore.

Ultimo aspetto da considerare è il tempo necessario a gestire tali impegni. Infatti non solo dovrai dedicare risorse finanziarie, ma anche giornate da dedicare al rispetto degli obblighi, ad esempio, per preparare i documenti da consegnare al Commercialista, alle giornate utili ad emettere le fatture, gestire i pagamenti, rapportarti con Banche, Agenzia delle Entrate, Asl, ecc…fino a quando però non prenderai la decisione di strutturarti e delegare.

3) Prepararsi ad essere responsabile di tutto

Si, sarà sempre colpa tua ?

Uno dei principali cambi di mentalità è proprio passare da un ambiente di lavoro, in cui tendenzialmente si passa la giornata a cercare il colpevole ad un ambiente di lavoro in cui il colpevole sei sempre tu, come titola dell’attività avrai infatti concentrate nella tua persona, tutte le responsabilità dell’imprenditore.

Non hai clienti? Colpa tua che non hai scelto o adottato una strategia di Marketing o Commerciale efficace.

Hai clienti ma non sono quelli che volevi? Colpa tua che hai sbagliato la Strategia di Marketing e non hai colpito il giusto Target.

Hai clienti che non pagano? Sempre colpa tua visto che li hai scelto tu!

Dimentichi qualcosa? Colpa tua, lo doveva fare il tuo Dipendente ma se ne è dimenticato? Sempre colpa tua visto che sei tu che hai assunto il dipendente! E cosi via….

In buona sostanza, tutte le decisioni sono tue, e di conseguenza le resposabilità in caso di errore.

All’inizio questo aspetto è tosto da accettare ma poi capisci che da un grande potere derivano grandi responsabilità ed in fondo sbagliare scelte e decisioni farà parte del tuo percorso di crescita, della tua formazione.

Questo aspetto vale anche in caso di un Team? In termini di responsabilità finale assolutamente sì. E’ sempre il vertice di cui alla fine si arriva anche se un team ben organizzato permette di rendere questo processo più fluido ed efficace.

Per tale motivo il Piano di avvio di un’Attività, o Business Plan, se fatto bene, dovrà prevedere non solo lo Sviluppo Commerciale ed Economico, ma anche uno Sviluppo Organizzativo in grado di supportare la crescita aziendale.

4) Preparati a motivarti continuamente

Se parti da zero non sarà facile. Tutto è possibile ma sicuramente il percorso è impegnativo, ci saranno momenti di esaltazione e momenti di sconforto. E’ normale quando decidi di Diventare imprenditore e mettersi in proprio.

Magari come Dipendente avevi colleghi, da Professionista sei solo. Magari come Dipendente bastava una pausa caffè coi i tuoi colleghi e ripartivi di slancio e adesso sei solo.

Ognuno di questi aspetti possono essere dei rischi o delle grandissime opportunità di sentirsi davvero libero e sereno della scelta fatta. Dipenderà molto dal tuo approccio, da come affronterai i periodi difficili, dalle tue motivazioni, dall’impegno, da come risponderai alle sollecitazioni esterne e alle sfide che dovrai affrontare. Per alcuni imparare continuamente è una linfa vitale per altri uno stress.

La crescita del fatturato dipenderà e soprattutto da quanto crescerai tu come persona.

5) Non vendi il tuo tempo, ma i tuoi risultati

Che piaccia o no, nella maggioranza dei casi, il lavoro da dipendente si basa su uno scambio tra il tempo dedicato e lo stipendio erogato. Certo si possono prevedere Bonus sui risultati ottenuti, e sicuramente se i risultati non arrivano del tutto il rapporto si può interrompere.

Tuttavia nel momento in cui deciderai di metterti in proprio e avviare la tua attività, tale aspetto sarà esasperato ai massimi livelli. Tutti i giorni il tuo focus sarà ottenere risultati, come trovare clienti, fatturare, erogare il servizio, consegnare nei tempi corretti, accudire i clienti insoddisfatti, farsi pagare le fatture, pagare i propri debiti, rate, scadenze, ecc, ecc.

Ma nella vita di un imprenditore le chiacchiere stanno a zero. Trovare scuse non serve a nulla per chi ha deciso di Diventare imprenditore e mettersi in proprio. Se la tua nuova attività dovrà prima sopravvivere e poi virare verso il successo, tu e il tuo team dovrete costantemente e sistematicamente portate a casa risultati in maniera massiccia.

Tengo anche a precisarti che ottenere risultati è anche sbagliare, se e nella misura in cui imparerai dai tuoi errori.

Ottenere risultati e settarsi per farlo, è entrare nella mentalità corretta di chi organizza e pianifica le strategie, imposta gli obiettivi, corregge e ricalcola, impara e sperimenta, fino a quando si ottengono i risultati previsti nel proprio piano di avvio.

Diventare imprenditore e mettersi in proprio è una scelta di vita.

Se non vuoi perdere tempo nella sperimentazione ma preferisci approfondire sin da subito tutti gli aspetti legati al fatto di diventare imprenditore, l’unica strada che posso consigliarti è un percorso formativo non accademico creato da chi fa impresa tutti i giorni…Obiettivo Imprenditore per Diventare imprenditore e mettersi in proprio.

Al tuo successo

Giuseppe

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